Questo settore ha pagato più che altri questo terremoto economico perché ha coinvolto tutta la filiera produttiva, dal campo di grano al carburante per consegnare a destino i prodotti passando per gli interessi sugli investimenti. Ci sono attività economiche che hanno risentito solo di alcuni aumenti e di conseguenza è stato più facile trasferire i maggiori oneri mentre per i panificati e prodotti da forno in generale questo impatto è stato violento e totale. Farine, lieviti, olio di semi, imballaggi primari e secondari (plastiche e cartoni) sono lievitati e pure i costi energetici (metano e elettricità) stanno avendo un impatto disastroso, così come carburanti e logistica, per non parlare degli interessi passivi in forte ascesa. Le tanto attese riduzioni degli oneri energetici sbandierate dai governi in questi ultimi giorni avranno effetti graduali nel tempo, esattamente come saranno limitati i ribassi per le farine / materie prime e per gli imballaggi.

Dopo anni di prezzi stabili nel settore dei panificati purtroppo il 2023 vedrà il riversamento sul consumatore finale di una parte di questi forti aumenti. Tutti gli operatori si chiedono quando e se si tornerà indietro a livelli 2021. E’ impossibile prevederlo ma la tendenza è la cristallizzazione di questi incrementi almeno nel breve e medio periodo. La conclusione è che forse paghiamo il conto di speculazioni internazionali per una guerra ingiusta che sta destabilizzando un mondo globalizzato che aveva raggiunto un equilibrio politico economico e militare rivelatosi falso.